2 agosto

Arrivo sciolto al ponte di Galliera, questa è una mattinata fresca ed è piacevole camminare.
Scendo verso la stazione e inizio a sentire gli echi della piazza e un uomo (Bolognesi) che parla dal palco.
Oggi è l'anniversario della strage della stazione di Bologna.
Oggi, come da tanti anni, c'è la commemorazione in Piazza Medaglie d'Oro.
Oggi, come da tanti anni, permane la consapevolezza che c'è qualcosa di non terminato di lasciato in sospeso.
E' una patina dura da mandare via, che si appiccica alla pelle.
Il segreto di stato.
Ancora, dopo tanti anni, non si vuole far chiarezza, ci si nasconde in frasi vuote, ipocrite.
Come quelle pronunciate da Cofferati, Prodi, Damiano e quelle mandate in forma di lettera da Napolitano.
Già Damiano, lo stesso che pochi giorni fa ha firmato un accordo contro i lavoratori, oggi è venuto a fare discorsi retorici, melensi, per imbambolare quella platea di "gente vera" (come ha detto lui), che ancora crede alle sue parole.
Io c'ero oggi.
Mi sono unito allo spezzone anarchico e dell'Assemblea Antifascista Permanente, che è stato prontamente chiuso fuori dalla piazza da un nutrito cordone della polizia.
Come se il rumore dei fischi potesse disturbare quell'immensa buffonata, quella baraccata, quella paccottiglia di istituzioni, che vengono a dire che stanno facendo il possibile, che si stanno muovendo Eccetera Eccetera.
Il volantino distribuito (di cui molte copie sequestrate poco prima in piazza maggiore) parlava della commistione tra i gruppi dell'eversione di estrema destra e una parte delle istituzioni, parlava di Roberto Fiore e di Giuseppe Fioravanti e dei NAR.
FATTI

Perchè la strage di Bologna è stata una strage di stato.

Questa voce è stata pubblicata in Generale, Militanz. Contrassegna il permalink.